Cosa regola l’ATP trasporti: categorie e classificazione
Nel dettaglio, il regime ATP distingue diverse categorie di veicoli, ognuna con requisiti ben precisi:
- Isotermici (IN): dotati di isolamento termico ma privi di unità di refrigerazione.
- Refrigerati (FR): in grado di mantenere la temperatura grazie a un accumulo di freddo.
- Frigoriferi meccanici (FNA, FRC): utilizzano un gruppo frigorifero per mantenere basse temperature, utili per prodotti freschi o surgelati.
- Veicoli riscaldati (HR): mantengono una temperatura minima per prodotti che non devono scendere sotto un certo limite.
Ognuna di queste categorie è indicata da una sigla sulla targa ATP del veicolo. Tale targa deve essere sempre visibile all’esterno e riportare chiaramente il tipo di mezzo e la scadenza del certificato.
Documentazione e controlli: cosa occorre avere a bordo
Per operare in conformità al regime ATP trasporti, ogni veicolo deve avere sempre a bordo il certificato ATP originale o una copia autenticata. Questo documento viene rilasciato da un ente accreditato e contiene tutte le informazioni tecniche del mezzo.
In caso di controlli su strada, le autorità competenti possono verificare la validità del certificato, la targa ATP e lo stato generale del veicolo. Per questa ragione, è importante effettuare regolari manutenzioni, controllare lo stato della coibentazione interna e monitorare l’efficienza del gruppo frigorifero o riscaldante.
ATP e trasporti internazionali
Anche se l’accordo ATP nasce come norma internazionale, oggi viene applicato regolarmente anche nei trasporti nazionali. In particolare, per i prodotti alimentari destinati alla grande distribuzione, l’ATP è uno standard praticamente imprescindibile.
In ambito internazionale, l’accordo facilita la circolazione dei mezzi in tutti i Paesi firmatari, evitando che ogni Stato applichi regolamenti diversi. Ciò garantisce uniformità, semplifica i controlli e tutela la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera logistica.
Una breve storia dell’accordo ATP
L’accordo ATP è stato firmato per la prima volta nel 1970 a Ginevra, sotto l’egida della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE). L’Italia ha aderito poco dopo, riconoscendo l’importanza strategica di una regolamentazione unificata per il trasporto di merci deperibili.
Nel corso degli anni, l’accordo è stato aggiornato più volte. Le modifiche hanno riguardato sia i criteri tecnici dei mezzi sia le procedure per il rilascio e il rinnovo dei certificati. Oggi oltre 50 Paesi aderiscono al regime ATP, rendendolo uno standard globale nel settore della logistica alimentare.
Conclusioni
In sintesi, il regime ATP trasporti definisce le regole per garantire che le merci deperibili viaggino in sicurezza e qualità. Riguarda sia gli aspetti tecnici dei veicoli sia quelli normativi e documentali.
Chi opera nel settore della logistica alimentare, come la tua azienda, conosce bene l’importanza di rispettare l’ATP. Tuttavia, rimanere aggiornati, controllare periodicamente i mezzi e mantenere alta la qualità del servizio resta un impegno continuo.
Perché in gioco non c’è solo il rispetto delle norme, ma anche la fiducia dei clienti e la qualità del prodotto che arriva sulle loro tavole.
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